Valutazioni oro 18 e 24 carati

oro 24 caratiSi fa presto a dire “oro”, ma, in realtà, quello che è il metallo nobile più diffuso e conosciuto, nasconde delle caratteristiche non sempre da tutti note.

L’oro in quanto tale, è molto raro da trovare nelle case delle persone comuni, in quanto esso si presenta solo sotto forma di lingotti, pagliuzze o pepite.

Quello, invece, con cui è più facile avere a che fare, è l’oro usato, che ha nel suo dna l’essere unito in lega con altri metalli.

Il perché è presto detto: l’oro puro è un metallo molto malleabile e, così come si trova in natura, è difficile da lavorare e rendere stabile.

Per definizione, questo viene detto oro a 24 carati o, esprimendo il suo valore in millesimi, oro 999,9.

Questo tipo di oro è quello sul quale si basano le contrattazioni internazionali: il suo prezzo viene fissato due volte al giorno, il cosiddetto “fixing” , da oltre un secolo Londra ne detta le regole per le contrattazioni in tutto il mondo.

Come accennato, però, se da un lato l’oro in purezza ha in sé tutte quelle caratteristiche che lo rendono “nobile” per antonomasia (il colore, la sua particolare tenerezza e duttilità, l’essere un ottimo conduttore di calore e avere una elevatissima resistenza agli attacchi degli agenti atmosferici, primo fra tutti l’ossigeno), per quanto riguarda la sua lavorazione non può fare a meno di legarsi ad altri metalli che gli conferiscano maggiore stabilità.

La percentuale di oro presente nel prodotto finito è quella che ne determina il valore.

Se i 24 carati indicano l’oro puro, per quanto riguarda i gioielli, in genere, quello più utilizzato è l’oro a 18 carati.

Con un semplice calcolo matematico, se si trasforma questo valore in millesimi, si trova che un gioiello a 18 carati è formato da 750 parti di oro sulle ideali mille del totale.

Esistono delle altre leghe,  alcune monete come il Marengo o la Sterlina Reale Inglese, che hanno carature molto alte, possono arrivare a 22 carati circa, il che le rende più vicine a quei valori che tutti possiamo reperire guardando le quotazioni di borsa.

Più diminuisce il numero dei carati, più il valore dell’oggetto si distanzierà da quello dell’oro puro.

Gioielli, monete, monili vari, oggetti d’arredamento, medaglie, bracciali, componenti elettronici, rottami… sono tantissimi gli oggetti nei quali si possono trovare, a vario titolo, percentuali di oro e, proprio per questo, riuscire a fare autonomamente una valutazione abbastanza precisa del prezzo dell’oro usato diventa piuttosto arduo.

Ecco, allora, perchè è fondamentale rivolgersi a degli esperti nel settore, i compro oro.

E’ possibile fare una prima perizia sui principali siti di questa categoria, inoltre utilizzando il sistema del blocco prezzo, considerato un alleato utile e semplicissimo da utilizzare, potremo “congelare” l’importo per le 24 ore successive.

Basterà inserire la caratura dell’oggetto che si vuole valutare e il suo peso in grammi, per avere in tempo reale una quotazione veritiera e precisa.

Fatta questa operazione, se la quotazione visualizzata è sugli standard che ci si aspettava, si può decidere di bloccare il prezzo visualizzato.

Da quel momento di hanno 24 – 48 ore di tempo per recarsi di persona presso il negozio prescelto e completare il processo di vendita con la valutazione on-line stampata, senza che eventuali variazioni del mercato ne facciano oscillare il prezzo.

Naturalmente, se per oggetti particolarmente semplici la quotazione on-line corrisponde perfettamente a quella finale, bisogna comunque tenere conto della natura dell’altro metallo con cui l’oro è legato e considerare il peso di eventuali pietre da eliminare.

Oltretutto sono differenti le leghe che possono essere utilizzate in gioielleria.

Tra le più comuni viene usato il rame, che conferisce all’oro una particolare durezza.

Questa lega viene utilizzata in particolare, per la coniazione delle monete, essendo il rame poco prezioso il valore non differisce sostanzialmente da quello dell’oro calcolato secondo la sua caratura.

Un discorso differente va fatto se abbiamo per le mani una moneta rara o antica, in questo caso bisogna tenere conto non solo della quantità di oro contenuto ma anche del valore numismatico di questa, che ne fa variare il valore, secondo parametri molto diversi e che poco hanno a che fare con il valore “economico” in sé delle dell’oro, al quale vanno aggiunti il valore storico e simbolico.

Tornando alle leghe, se l’oro viene unito all’argento, il valore dell’oggetto, rispetto alla lega precedente, con il rame; può aumentare.

Sempre tenendo conto che, per pesi minimi come possono essere quelli di un anello, per esempio, il discorso è molto relativo e la valutazione on-line è sostanzialmente fedele a quella finale.

Esistono anche leghe di tre elementi, che legano l’oro con, argento e rame insieme (è il cosiddetto oro rosa) o con il palladio e il nichel (oro bianco).